Memphis: 40 anni di kitsch ed eleganza
Il design più giocoso e irriverente degli anni Ottanta al Vitra Design Museum
Nacque tutto una sera del dicembre 1980. Un gruppo di giovani designer e architetti, capitanati da Ettore Sottsass, si trovano nella sua casa e ascoltano senza sosta un famoso brano di Bob Dylan Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again: è un’illuminazione. In questo pezzo bizzarro ed enigmatico fanno la loro apparizione personaggi assurdi, da Shakespeare a controllori di biglietti vampiri, coinvolti in situazioni grottesche e allucinate che fanno da eco all’alienazione contemporanea e suggeriscono l’idea del nome al gruppo, Memphis.
Nella prima fase Memphis è composto da Ettore Sottsass, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedin, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier e George J. Sowden, più avanti daranno il loro contributo altri designer più o meno conosciuti che da questa esperienza spiccheranno il volo nel mondo del design internazionale. Rompendo i dogmi del funzionalismo e del design industriale questo gruppo di giovani dà vita a una prima collezione dai colori sgargianti e dai temi giocosi e irriverenti, che vengono presentati alla galleria Arc’74 di Milano nel settembre 1981, ottenendo un successo imprevisto e clamoroso. Tutta la stampa e il pubblico parlano di loro.
Celebrando il quotidiano e il banale, e dissacrando i tabù del buon gusto, la cultura popolare, il post-modernismo e l’estetica pubblicitaria si fondono in un prodotto visionario che sembra essere uscito dai fumetti, con lo scopo di comunicare la propria storia unica allo spettatore. Il lancio internazionale avviene nel 1982, quando Karl Lagerfeld decide di arredare il suo appartamento di Montecarlo con le creazioni del gruppo. Da lì in poi è leggenda…
La mostra dedicata a Memphis al Vitra Design Museum Gallery
Per celebrare l’immortalità di Memphis, di cui ancora oggi viene portato avanti il pensiero e lo spirito libero, il Vitra Design Museum Gallery di Weil am Rhein, Germania, ha inaugurato la mostra Memphis: 40 Years of Kitsch and Elegance. È un omaggio al quarantesimo anniversario della fondazione del gruppo attraverso le sue creazioni: mobili, disegni, schizzi e fotografie, lampade, ciotole, e tanto altro, fanno parte dell’immaginario collettivo del gruppo. Sono presenti, fra le altre, le opere di Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Martine Bedin, Michael Graves, Barbara Radice, Peter Shire, Nathalie Du Pasquier e Shiro Kuramata.
Molti dei progetti di Memphis sono caratterizzati da un approccio giocoso ai riferimenti del design postmoderno: il piacere del gioco viene introdotto nel linguaggio razionale della produzione industriale. L’ideatore del gruppo, Ettore Sottsass, già affermato designer e architetto italiano, aveva iniziato a sperimentare mobili scultorei già negli anni ‘60, applicando laminati plastici colorati a creazioni che chiamava “totem”. La “Seggiolina da Pranzo”, che aveva disegnato per lo Studio Alchimia nel 1978, è proprio fatta di quel laminato colorato che sarebbe diventato un marchio di Memphis.
I progetti di Sottsass per grandi contenitori sono tra le opere più importanti del gruppo: in mostra è esposta la credenza “Beverly” disegnata nel 1981, che combina elementi stravaganti come un pezzo cromato di acciaio tubolare piegato, una lampadina colorata, laminati di legno e pelle di serpente in una sorprendente composizione in bilico tra il kitsch e l’elegante.
Altra opera iconica di Memphis è la lampada “Super”, disegnata da Martine Bedin nel 1981: un arco di lampadine disposte a semicerchio dall’aspetto vagamente familiare – sembra un oggetto da luna park o da tavola calda americana – è montato su rotelle e dotato di un cavo elettrico, un ibrido fra un giocattolo e un luminoso animale domestico.
Il gruppo Memphis è stato una piattaforma e un trampolino per molti creativi, che raggiunsero il successo internazionale. Esempi eclatanti sono Matteo Thun e Michele De Lucchi, tuttora nell’olimpo dei grandi designer. Accanto al tavolo “Kristall” di De Lucchi (1981), al Vitra è presente la sedia “First” (1983), dai curiosi oggetti sferici montati sui suoi braccioli che circondano come pianeti la persona seduta. La sedia “Riviera” di De Lucchi, del 1981, anticipa i colori pastello che userà alcuni anni dopo in una serie di elettrodomestici sperimentali per Philips.
La velocità con cui le idee di Memphis entrarono nell’estetica quotidiana contribuì a rendere il design degli anni ‘80 più coraggioso e ludico. Nathalie Du Pasquier applicò le idee del gruppo a sofisticati modelli tessili e design d’interni, di cui in mostra si trovano i disegni insieme agli schizzi di Michael Graves, l’architetto americano che per un certo periodo ha gravitato intorno al gruppo.
Sebbene nel 1987 Memphis si sciolse, il suo impatto sulla storia del design fu notevole, e nonostante la brevità della sua storia, l’energia e lo slancio creativo che l’ha contraddistinto non ha perso nulla del suo fascino. Come afferma Barbara Radice: “Memphis è stato avviato con l’idea di cambiare il volto del design internazionale, e ha scelto il modo più efficace, diretto e pericoloso per farlo”.
Oggi l’azienda erede del gruppo, Post Design, guidata da Alberto Bianchi Albrici, produce in serie illimitata i progetti disegnati dal gruppo Memphis tra il 1981 e il 1988, intendendo il design come mezzo di comunicazione e non come espressione d’arte d’élite.
Memphis si può considerare a tutti gli effetti un movimento culturale che continua a influenzare l’immaginario del pubblico, della moda e dell’industria, nonché fonte di ispirazione per i giovani. I limiti e le possibilità estetiche del design, il suo ruolo sociale e comunicativo sono oggi più che mai attuali, e la mostra proposta dal Vitra Museum è l’occasione per conoscere uno dei periodi più fertili e visionari della contemporaneità.
Nathalie Anne Dodd
Didascalie:
Foto di copertina: Group photo of Memphis members on the boxing ring bed „Tawaraya“ by Masanori Umeda, 1981 © Masanori Umeda
© Studio Azzurro, with kind permission of Memphis, Milano, www.memphis-milano.com
Galleria:
Foto 1: Martine Bedin, lamp »Super«, 1981 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 © Vitra Design Museum, photo: Andreas Sütterlin
Foto 2: Michele de Lucchi, chair »First«, 1983 © Michele de Lucchi © Vitra Design Museum, photo: Jürgen Hans
Foto 3: Michele de Lucchi, table »Kristall«, 1981 © Michele de Lucchi © Vitra Design Museum, photo: Jürgen Hans
Foto 4: Michele de Lucchi, drawings for lamps, 1981 © Michele de Lucchi
Foto 5: Nathalie du Pasquier, drawing of an interior, 1982 © Nathalie du Pasquier
Foto 6: Karl Lagerfeld’s Monte Carlo Apartment with designs by Memphis, Monaco, 1982 © Jacques Schumacher © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 for all designs by Ettore Sottsass
Foto 7: Shiro Kuramata, »Kyoto«, 1983 © Shiro Kuramata © Vitra Design Museum, photo: Jürgen Hans
Foto 8: Karl Lagerfeld’s Monte Carlo Apartment with designs by Memphis, Monaco, 1982 © Jacques Schumacher © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 for all designs by Ettore Sottsass
Foto 9: Peter Shire, armchair »Bel-Air«, 1982 © Peter Shire © Vitra Design Museum, photo: Jürgen Hans
Foto 10: Luciano Paccagnella, drawing for the invitation to the first Memphis exhibition at the gallery Arc ’74 in Milano, 18. September 1981 © Luciano Paccagnella
Foto 11: Ettore Sottsass, sideboard »Beverly«, 1981 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 © Vitra Design Museum, photo: Jürgen Hans
Foto 12: Ettore Sottsass, lamp »Ashoka«, 1981 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 © Vitra Design Museum, photo: Andreas Jung
Foto 13: Ettore Sottsass, Design for a photo studio with adjoining flat, 1983 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021
Foto 14: Ettore Sottsass, architectural design sketch, 1983 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021
Foto 15: Ettore Sottsass, table »Tartar«, 1985 © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 © Vitra Design Museum, photo: Andreas Jung
Foto 16: George Sowden, drawing of an interior, 1983 © George Sowden © Vitra Design Museum
Foto 17: Sottsass Associati, Interior for an exhibition on Italian Design in Tokyo, 1984 © Photo: Marirosa Ballo © VG Bild-Kunst, Bonn 2021 for all designs by Ettore Sottsass