Life Is But a Dream, girare un film con un iPhone
Park Chan-wook ha diretto un corto dal titolo Life Is But a Dream, usando le potenzialità dell’ultimo modello del telefono disponibile sul mercato
Un tempo tutto questo era pura utopia. Ma da alcuni anni la frontiera del digitale si sta espandendo fino ad arrivare nel mondo che è nato grazie all’analogico: il cinema. Già diversi autori – tra questi Steven Soderbergh – hanno lasciato alle proprie spalle le ingombranti cineprese per focalizzarsi sulle potenzialità offerte dallo smartphone, realizzando film interi come Unsane e High Flying Bird. In questi giorni, però, è la stessa azienda produttrice a spingersi oltre utilizzando tutto il potere contenuto nel cinema. E nel farlo, ha chiesto aiuto a uno dei registi più affermati del cinema coreano: Park Chan-wook. L’autore (Oldboy, The Handmaidenm, la serie tv The Sympathizer prossimamente su HBO) è stato infatti scelto per rappresentare una storia legata alle tradizioni del suo Paese, usando in questo caso la lente di un iPhone 13 nuovo di zecca. Il risultato è Life Is But a Dream, un corto di circa 20 minuti interamente prodotto e realizzato in Corea.
La storia
Le vicende ruotano attorno a diversi generi cinematografici. Il cinema coreano del resto ci ha insegnato a non limitare lo sguardo a uno o due linguaggi come la commedia o il dramma. Il bello di stare al cinema e ad assistere a un racconto come questo sta anche nel mettersi ripetutamente in discussione, accettando le scelte narrative del suo autore come Park Chan-wook. Un regista che in Life Is But a Dream unisce codici all’apparenza distanti in una danza coinvolgente. Il film contiene infatti dei riferimenti al gongfu movie, ma anche della commedia romantica, cupa, con dei tocchi musicali com’è da tradizione nella regione coreana. La storia inizia nel bel mezzo della notte quando un becchino cerca di rubare una bara per una degna sepoltura di “White Marten”, un’eroina che si è immolata per salvare il villaggio. Questo tentativo porta però al risveglio di un fantasma anch’esso guerriero, portando di fatto a uno scontro tra queste due anime in cerca dell’eternità.
Lo stile
Life Is But a Dream è un progetto che rifiuta ogni categorizzazione. Un distacco non solo stilistico, ma soprattutto tecnico visto che ciò che si vede è ripreso da un oggetto compatto ma dalle potenzialità straordinarie come il formato Cinematic, le immagini macro o la lente grandangolare. «Il film – afferma Park Chan-wook – apparentemente inizia come un horror, poi lentamente si rivela essere un mix di fantasy, arti marziali e musical. È una storia che ho sempre voluto raccontare. Quando l’ho scritta non mi è venuta in mente una fotocamera specifica. La cosa sorprendente è che possiamo catturare una storia del genere con iPhone». La vita è un sogno, dice il titolo, ma da oggi si può tenerlo direttamente in tasca. E riguardarlo ogni volta che si vuole, e perché no, condividerlo al mondo intero.
Riccardo Lo Re