L’Art bonus salverà gli spettacoli dal vivo?
Se ne è parlato a Olbia nel corso di un convegno organizzato dall’Accademia Bernardo De Muro
L’Art bonus è una misura che prevede un credito di imposta del 65percento per tutte quelle aziende che decidessero di donare risorse agli enti o associazioni che producono spettacoli. L’orchestra suona all’unisono diretta magistralmente dal direttore che con la bacchetta “magica” scandisce intensità e velocità d’esecuzione. Fino al gran finale quando il silenzio lascia spazio agli applausi a scena aperta del pubblico. L’immagine suggestiva di un concerto sinfonico restituisce solo in minima parte l’emozione di uno spettacolo dal vivo. Come quella di una messa in scena sul palco dei meravigliosi teatri disseminati come pietre preziose in tutte le città del nostro bel Paese. Una lunga preparazione di professionisti che studiano e si esercitano ore, giorni settimane, anni per arrivare pronti allo spettacolo e alle cui spalle ci sono spesso Enti, istituzioni, ma anche associazioni di privati che devono fare i conti, spesso salati e pesanti, di una gestione spesso complessa di spazi e personale. Perché la magia degli spettacoli dal vivo, simbolo dell’Italia conosciuta nel mondo per Puccini, Verdi e Rossini, non venga meno il Ministero della Cultura ha previsto una misura speciale, definito “art bonus”, che si prefigge di dare una boccata d’ossigeno all’intero settore che è stato durante colpiti dal lungo stop derivato dalla crisi sanitaria internazionale. Di questo bonus e delle agevolazioni si è parlato in un interessante convegno, in programma a Olbia nell’aula magna dell’Università presso l’Aeroporto Costa Smeralda. L’iniziativa è stata organizzata dall’Accademia musicale Bernardo De Muro. A moderare l’incontro è stata la giornalista Stefania Costa che ha dialogato con i vari relatori: Lucia Steri, responsabile comunicazione Art Bonus – Ales spa; Marianna Martinoni, consulente di fundraising per la cultura e le arti performative, founder di Terzofilo – Fundraising per lo sviluppo del Non profit; Martha Mary Friel, ricercatrice in Economia e business management presso Iulm di Milano e senior fellow presso Fondazione Santagata per l’economia della cultura; Giovanni Degortes, consulente del lavoro, partner associato Nexum stp spa, responsabile Welfare Olbia; Mario Garau, routes development e airport consulting di Geasar spa. «Insieme al mondo delle imprese – commentano Sara Russo e Fabrizio Ruggero, rispettivamente Presidente e Direttore artistico dell’Accademia – l’art bonus si offre come valido strumento di sostegno per le Pubbliche amministrazioni sotto il profilo dei costi ma anche della programmazione e della pianificazione delle attività». In cosa consiste però questo sgravio per le imprese che decidessero di donare fondi alle realtà culturali che producono spettacoli? Come ben spiegato nel corso del convegno si tratta di un credito di imposta vantaggioso pari al 65percento dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali. In quest’ottica, donare diventa una pratica che in prima battuta dà beneficio all’ente ricevente ma che offre una ricaduta positiva alle stesse imprese che trovano una modalità efficace per partecipare e sostenere le realtà culturali del territorio.
Davide Mosca