Gli atti divini di LaChapelle
Il racconto in immagini di una differente e provocatoria rappresentazione del mondo e della modernità
Estetica moderna. E citazioni. Richiami a grandi autori, come Botticelli e Michelangelo. E beffe giullaresche. Paure inconsce e grande attenzione a temi sociali. Colori squillanti e studio delle forme. Cultura pop, rinascimentale e barocca. Tutt’insieme. Natura e spiritualità. Apparenza e realtà. Speranza e amore. Attenzione alla bellezza del corpo e dell’ambiente. Riferimenti e provocazioni sparse a piene mani. Con gusto e stile. Messaggi più o meno velati che aspettano il momento, o la sensibilità di chi guarda, per arrivare dritti al cuore. E alla mente. Questo e tanto altro.
In breve David LaChapelle, raccontato nella mostra Atti Divini – fino al 6 gennaio 2020 – alla Reggia di Venaria Reale (To) Citroniera delle Scuderie Juvarriane, attraverso 70 fotografie di grande e grandissimo formato che ripercorrono i momenti più interessanti della sua carriera artistica. Gli scatti comprendono sia quelli iconici sia gli inediti più recenti, fra cui alcune opere della nuova serie di LaChapelle New World (2017-2019) che rappresenta lo stupore dell’artista per il sublime e la ricerca della spiritualità in scene di utopia tropicale.
Come tutti gli artisti esorbitanti, sovversivi e dallo stile particolarmente definito, David LaChapelle si odia, oppure si ama alla follia. Le fotografie artificiose dell’artista statunitense, nato in Connecticut nel 1963, contrastano e ben si fondono con il contesto storico della Citroniera delle Scuderie Juvarriane, uno degli spazi architettonici più imponenti della Venaria e del Barocco europeo. Il risultato è un percorso visivo onirico, a tratti brutale e sempre provocatorio, introdotto dalle ingannevoli nature morte create con “oggetti trovati” e concluso con il paradiso colorato delle fotografie che compongono la serie “New World”, scattate alle Hawaii negli ultimi anni. «Questa è molto più di una semplice mostra fotografica – afferma il curatore Denis Curti – perché David è un artista a tutto campo. La realtà non gli basta, come a nessuno che pratica arte. Il suo progetto è quello di costruire un mondo parallelo».
Noto per le sue rivisitazioni e citazioni pop della pittura rinascimentale, LaChapelle è riuscito a passare dalla fotografia fashion, celebrity ed editorial alla fotografia d’arte restando sempre fedele a se stesso e mantenendosi ai livelli più alti della fotografia mondiale. La mostra Atti divini, curata da Denis Curti e Reiner Opoku, con il progetto allestitivo di Giovanni Tironi, mette in scena, tra le opere più significative, Rape of Africa con una Naomi Campbell rappresentata come la Venere di Botticelli adagiata sulle miniere d’oro africane, o Showtime at the Apocalypse, dove è ritratta la famiglia Kardashian che si fa simbolo di paure, ossessioni e desideri universali. O ancora Deluge, ispirata al Diluvio Universale di Michelangelo, metafora della distruzione della nostra epoca. O anche Passion de Fleur, la Passione di un Cristo avvolto in drappi fucsia e circondato da una natura lussureggiante, o In Nature’s Room/Find the Highest State of Humanity nella quale la figura femminile ‘vestita’ dalla natura diventa parte di essa. «Spero che chi vedrà la mostra possa essere colpito dalle mie immagini» afferma l’artista. «Inizialmente troverà molta confusione, per poi passare a qualcosa che va al di là di questo mondo: opere che dipingono la pace in un aldilà che possiamo solo immaginare. L’arte sa andare oltre, sa collegare le persone. Vorrei con il mio lavoro ispirare la gente a sentirsi una collettività, un po’ come fa la musica».
A sostenere l’esposizione, organizzata da Civita Mostre e Musei con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Lavazza, che consolida ulteriormente il suo impegno in ambito culturale. «In questa mostra vediamo l’amore e la speranza – spiegano i curatori, Denis Curti e Reiner Opoku – e nei lavori più nuovi c’è una forte desiderio di natura e spiritualità, il desiderio di raccontarci un mondo ideale e dirci che non solo si può, ma è necessario, ritrovare la nostra dimensione spirituale». Per la presidente della Venaria Paola Zini «questa mostra interpreta perfettamente il disegno strategico e la visione della Reggia di essere ‘la Reggia dei contemporanei’, il luogo della contemporaneità in cui c’è un’unione fortissima fra il luogo e l’opera d’arte».
Fra le opere inedite in mostra, infatti, Realize – How I Wonder What You Are che farà parte del Calendario Lavazza 2020 affidato proprio a David LaChapelle con cui si rinnova così una collaborazione iniziata nel 2002. «Per noi – sottolinea Francesca Lavazza – il rapporto con la fotografia è molto speciale, si tratta di un patrimonio visivo e di grandi valori, un linguaggio universale e contemporaneo e uno strumento forte di comunicazione su temi che ci stanno molto a cuore, come la sostenibilità e la difesa della terra».
Fabio Schiavo
Atti Divini
Fino al 6 gennaio 2020
Reggia di Venaria Citroniera delle Scuderie Juvarriane
Piazza della Repubblica, 4
Venaria Reale (TO)
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