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Facebook con Luxottica, in arrivo gli smart glass Ray-Ban

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13/10/2020

L’uscita è prevista per il 2021. Nel frattempo, con Project Aria è iniziata la prima fase di sviluppo di questa nuova tecnologia

Il 2020 è un anno ricco di novità per quanto riguarda le nuove tecnologie. Tra i nuovi modelli in arrivo (dalle console agli smartphone pieghevoli), gli smart glass saranno probabilmente i prossimi dispositivi da tenere d’occhio. Metafore a parte, con l’accordo tra Facebook e Luxottica, la vista torna a essere centrale. Le ultime innovazioni tecnologiche (dai computer agli smartphone) hanno posto al centro dell’attenzione l’uso del tatto. Prima è stata la tastiera che ci ha permesso rapidamente di lasciare la stilo e passare direttamente ai caratteri. Con lo schermo dei telefoni, è sufficiente un solo tocco per accedere ai contatti e agli innumerevoli contenuti della rete. Nel 2021, la data fissata per l’uscita dei prossimi smart glass a marchio Ray-Ban, questi dati potrebbero passare davanti ai nostri occhi.

La tecnologia incontra lo stile
La ricerca è ancora in corso, ma si arriverà al momento in cui il volto tornerà finalmente a guardare avanti, senza abbassare ripetutamente lo sguardo. La società di Mark Zuckerberg ha optato per una collaborazione con una delle aziende leader dell’industria dell’ottica. Una scelta che vuole trasmettere un messaggio di riconoscibilità al prodotto. E per farlo, si servirà di uno dei marchi rivoluzionari di Luxottica, Ray-Ban, pronta, anche in questo caso, a stupire con dei modelli stravolgenti, evocativi, all’insegna dello stile. «Siamo entusiasti – afferma Andrew Bosworth, vicepresidente di Facebook Reality Labs – di esplorare questi nuovi dispositivi capaci di dare alle persone la possibilità di connettersi con chi è più vicino a loro. Con Essilorluxottica abbiamo un partner altrettanto ambizioso che fornirà la propria esperienza per i primi occhiali intelligenti veramente alla moda». «Siamo particolarmente orgogliosi – dichiara Rocco Basilico, Chief Wearables Officer di Luxottica – della nostra collaborazione con Facebook, che proietta un marchio iconico come Ray-Ban in un futuro sempre più digitale e sociale. Combinando un marchio amato e indossato da milioni di consumatori con una tecnologia che ha avvicinato il mondo, stiamo aprendo la strada a una nuova generazione di prodotti».

Da settembre il Project Aria
Ma per aprirla, bisogna prima tracciarla. Ed è ciò che Facebook sta cominciando a fare da settembre, con il Project Aria. Per prima cosa, si è posta degli obiettivi importanti. Come sfruttare la connettività della rete in uno spazio risicato come un occhiale? Il fine è creare un dispositivo in grado di mimetizzarsi. Mica facile, soprattutto quando si tratta di una novità che ha bisogno di essere assimilato. Intrecciare lo sguardo analogico con la realtà aumentata è dunque un investimento notevole. Un percorso tortuoso, ma non impossibile. Facebook dovrà creare un sistema che sfrutti questo “strato” virtuale a servizio del mondo reale. Non deve guidare, ma supportare l’utente, che vuole sapere dove ha messo le chiavi; effettuare una chiamata urgente ma è alla guida; trovare la strada giusta per arrivare a destinazione. Il Project Aria rappresenta la prima fase di sperimentazione e raccolta dati. Tutte le informazioni sono catturate dai sensori inseriti dall’occhiale, seguendo il punto di vista di chi li indossa, dalla direzione del volto al movimento degli occhi. Questa analisi è fondamentale per implementare e sviluppare questa nuova tecnologia in AR. I dati, una volta criptati, compressi e memorizzati nel dispositivo, vengono caricati e archiviati nel sistema, pronti per essere studiati.

La privacy
Il futuro smart glass sarà dotato di sensori presi dai visori per la realtà virtuale. Il GPS servirà invece alla realizzazione del Live Maps, la prima mappa in 3D a funzionare su un dispositivo in realtà aumentata. Potrà scattare foto in alta risoluzione, ed effettuare registrazioni audio e video. E la privacy? Sotto questo aspetto, sono state adottate una serie di misure che tutelino i partecipanti. Per il Project Aria i tester di Facebook, riconoscibili grazie a delle divise, hanno modo di interrompere in qualsiasi momento la ripresa usando un tasto apposito presente sugli occhiali. I filmati possono essere cancellati entro tre giorni dal salvataggio, prima che questi vengano trasferiti in sede per la fase di analisi. Per quanto riguarda infine lo spazio per i test, sono escluse qualsiasi zone considerate sensibili (servizi igienici, luoghi di preghiera, spogliatoi), con l’eccezione dei luoghi pubblici, le abitazioni degli utenti e gli uffici dell’azienda.

 

Riccardo Lo Re

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