Ecco i dieci consigli di Greenpeace per un Natale più sostenibile
Dal cibo alla carta da regalo: tutti i modi per vivere le festività in maniera rispettosa dell’ambiente
I consumi aumentano e l’ambiente rischia di andare ko. Il periodo delle festività riserva sempre un grande stress al clima e alla natura. Per questo Greenpeace, l’organizzazione ambientalista fondata cinquant’anni fa e attiva in tutto il mondo attraverso una lunga serie di battaglie, in occasione del Natale fornisce dieci consigli su come vivere le feste in modo nettamente più sostenibile.
Innanzitutto, Greenpeace invita tutti a godersi l’atmosfera natalizia che si respira per le città a piedi o in bicicletta, lasciando quindi l’auto a casa. E poi: «Apparecchiamo la tavola senza ricorrere a piatti, cannucce e bicchieri di plastica o di carta. Non importa se sono biodegradabili e compostabili: abbandonando il monouso, ridurremo il nostro impatto ambientale». Il terzo punto riguarda invece l’illuminazione dentro casa: «Per celebrare dei bei momenti insieme ci vuole la luce giusta. Cambiamo le lampadine di casa, se non sono già tutte a led. A parità di illuminazione, con la tecnologia led si ha un risparmio energetico dal 50 all’80 per cento». Il decalogo di Greenpeace non può non riguardare il cibo che si mette a tavola: si consiglia di evitare il merluzzo, il tonno rosso, i gamberi, il salmone e il pesce spada e di optare invece per il pescato locale. Stesso discorso riguarda gli altri cibi: «Mettiamo in tavola la sostenibilità. Privilegiamo prodotti provenienti da agricoltura biologica, locali, stagionali e liberi da OGM. Evitiamo frutta esotica e dimezziamo il consumo di carne, latte e derivati. Meglio ancora, proviamo a portare in tavola solo piatti vegani!».
Dei consigli di Greenpeace bisognerebbe dunque ricordarsene anche quando ci si aggira tra gli scaffali dei supermercati: «Il consumismo eccessivo alimenta la crisi climatica. Prima di fare un acquisto per le feste chiediamoci se è davvero indispensabile, e se non ci serve, non compriamolo». Oppure anche tra le vetrine dei negozi: «Acquistiamo meno vestiti. In media, ogni anno compriamo il 60 per cento in più dei capi d’abbigliamento di cui abbiamo davvero bisogno e la loro durata si è dimezzata rispetto a 15 anni fa, producendo montagne di rifiuti tessili. Scegliamo vestiti di seconda mano più duraturi e che possano essere riparati». Una particolare attenzione va poi prestata alla cosmetica: «Se regaliamo detergenti, trucchi e altri prodotti di bellezza o per l’igiene personale, controlliamo non ci siano microsfere o frammenti di plastica (compaiono tra gli ingredienti alla voce Poliethylene o Polyamide/Nylon) che vengono inseriti per il loro potere abrasivo ma poi finiscono per contaminare il mare ed essere ingeriti da pesci, molluschi e crostacei che arrivano anche sulle nostre tavole». Infine, gli ultimi due consigli di Greenpeace: uno riguarda la carta da regalo, che dovrebbe essere di recupero e quindi ecosostenibile, e l’altro riguarda in realtà un invito a sostenere l’organizzazione ambientalista attraverso acquisti e donazioni.